BRUNETTA AFFONDA L'ONDA.....MA ANCHE NO......

Come studente resto incredulo di fronte alle dichiarazioni di Brunetta dopo la manifestazione di Roma. Parole che nemmeno un ministro francese (forse in quel contesto sarebbe parso più sensato) si è mai sognato e, credo, mai si sognerebbe di dire. Terroristi, guerriglieri..Tuttavia, non mi colpisce tanto la gravità della dichiarazione in sè, quanto, la dimostrazione (attraverso l'uso di un certo tipo di dialettica mutuata dal suo creatore originale, Silvio Berlusoni) di un totale scollamento di certa politica rispetto agli eventi (e ai movimenti) che caratterizzano la società. Movimenti ed eventi tanto più sensati se concepiti in risposta ad una legge e, più in generale, ad un processo che tende a distruggere il sistema culturale incentrato sulle università, con buona pace dell'attuale classe dirigente, di destra e di sinistra. E' un diritto assoluto quello di scioperare e, in generale, di criticare. Ed è un diritto rivendicare il dovere dello Stato a garantire una riforma del sistema dell'istruzione che valorizzi le competenze, gli individui, attraverso percorsi di studio sensati, strutturati e con incentivi a ricerca e innovazione. Ma come si fa a non capire che tutto ciò scrive il destino di una generazione che, in teoria, dovrebbe produrre la futura classe dirigente, quella che dovrebbe governare il paese tra dieci, quindici anni. Poi ci si lamenta dell'allontamento dei giovani dalla politica, della caduta verticale dei giovani lettori di quotidiani, della scarsa attitudine all'informazione, alla conoscenza, delle ancor più basse attitudini all'apprendimento, sempre più spezzettato e re-impastato. Allora dico che Brunetta ha sfortunatamente fatto un buco nell'acqua, compiendo un sostanziale errore. Si, ma, di sopravvalutazione. Magari si fosse creato un movimento di contrasto a questo stato degno del nome che porta. Una massa informe, animata da un progetto di società diverso, equo. Capace di un'azione di contrasto continua, incisiva. Guardo all'estero con grande amarezza ed una punta di nostalgia. In Francia, sono riusciti a compattarsi in un solido movimento studenti, sigle sindacali, docenti universitari, lavoratori precari e non, società civile. Quì, al primo ritorno di fiamma con la manifestazione di Roma, il sindacato più vicino agli interessi delle generazioni più giovani, la CGIL, sigla col comune un accordo per circoscrivere la manifestazione alla sola cittadella universitaria. Magari è giusto. Se si parla sempre dei soliti due, trecento studenti o, in ogni caso, della solita minoranza trascinante, ideologizzata, magari già inquadrata in un partito, non è possibile congestionare la città di un gruppetto con aspirazioni di movimento transnazionale. E lo dico con rammarico, con tristezza profonda. Mi fanno tristezza quei due-trecento così come mi fanno tristezza i quattro-cinquecento di Urbino e via discorrendo. Le motivazioni per protestare ci sono e sono forti. La voglia di manifestare, i numeri, quelli sono preoccupantemente bassi. Proprio oggi, ai minimi storici dell'attivismo. Forse manchiamo di idee. Forse non troviamo interlocutori (provabile). Forse non crediamo davvero in ciò per cui scendiamo in piazza. Allora, non stiamo parlando più di un difetto generazionale o di generazione difettata. Entriamo nell'individualità, nella coscienza contaminata dalla Storia della nostra società. Ci portiamo dietro l'apertura al liberismo e la crisi dei mercati, la psicoterapia e l'abuso di farmaci, l'aumento dei divorzi. L'instabilità delle relazioni umane e dei rapporti di lavoro. Siamo nati nel pieno della transizione. Siamo instabili e fuggevoli per natura. E la natura ci condanna ad un rumorosissimo silenzio proprio quando avremmo ragione e diritto (forse anche il dovere) di alzare la voce. Allora rispondo a Brunetta così: "Grazie per i "guerriglieri" (o cos'altro abbia detto). Sono, a nome della mia generazione, profondamente lusingato,ma, non posso accettare. E' troppo per me".  

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma cosa farebbe della Cgil "il sindacato più vicino agli interessi delle generazioni più giovani" ?

Sentenzioso ha detto...

Non facciamo gli indiani per favore. Sappiamo tutti benissimo chi c'è dietro l'organizzazione delle più affollate manifestazioni di studenti. L UDS e l'UDU sono organizzazioni studentesche che fanno capo alla C.G.I.L. Guarda, tra gli altri, chi c'è dietro l'organizzazione della cosiddetta "onda studentesca". Tra l'altro (ammazziamo gli indiani), l'onda (come il movimento anti- Moratti) è di sinistra. Tutti sappiamo che ha poco di trasversale (se non ci credi guarda le recenti dichiarazioni di Azione Giovani sulla riforma dell'istruzione). Mario Orefice.

Anonimo ha detto...

Non offendere gli indiani.

Certo che l'Onda non è trasversale.

Ma la Cgil fa veramente gli interessi delle generazioni più giovani?