MOVIMENTISMO...COSA CI HA RIDOTTI COSì???

Con l'onda lunga, lunghissima di occupazioni, manifestazioni con tanto di infiltrazioni fasciste, lezioni all'aperto e discorsi in piazza di rettori ravveduti. Con cotanto baillame ritornano un infinità di leitmotiv, alcuni più recenti, altri rispolverati da un vecchio armadio di cui non ci libereremo, credo, mai. Coscienza critica, libertà di pensiero, libertà d'istruzione, occupazione, autogestione, assalto alla democrazia ed un mare magnum di parole-chiave su cui sarebbero istruibili pipponi teoretico-filosofici di portata immane. In assemblee si discute ancora del significato di un movimento, ci si interroga sul colore politico che lo domina, sugli orientamenti futuri e gli obiettivi a breve termine. Tutto, dando per scontato che esista un vero e proprio movimento. Ma, sappiamo di cosa stiamo parlando? Siamo sicuri di saper bene, o, facciamo finta di non sapere quanta mole di coscienza davvero critica serva per la costituzione di un vero movimento. Un movimento studentesco, oggi, a parer mio, stenta a decollare e faccio fatica a ritrovare tutti i motivi, più o meno storici, della sua crisi infantile o, peggio, del suo aborto. La cultura pop, ma, partendo da un periodo storico più ravvicinato e contestualizzato, direi la riforma Moratti con la riorganizzazione del sistema universitario. Ecco. Quello è stato l'anno zero della breve ma intensa storia dei nostri laureifici, con insegnamenti raddoppiati, partnership pubblico-private. Ma, io non andrei tanto lontano e tanto nello specifico. Vorrei guardare agli effetti di massa, sulla vita delle persone, nelle menti dei giovani studenti, un giorno lavoratori. Il clamoroso livellamento verso il basso della valutazione delle competenze (di studenti e docenti), l'instaurarsi di un clima da trenta e lode garantito. L'assurdo meccanismo di valutazione della qualità dell'offerta di didattica che tocca anche il metro di valutazione dell'operato di uno studente, così come di un professore (sistema che produce più di un dubbio sul metodo, dato lo scarsissimo senso etico/deontologico e l'ancor più basso "dovere verso la professione" che sembra essere una costante di chi lavora nel settore pubblico, ancora per poco!!).
Valutazione, qualità, competenze, specializzazioni. Tutto sembra andare nel verso giusto.Si. Se ci si ferma ai nomi, alle etichette. Ma, se allunghi lo sguardo oltre il foglio, ti accorgi degli inganni. Dei titoli che si moltiplicano (lauree, master, tirocini, stage, dottorati, assegni, ecc...) e si indeboliscono di senso, di efficacia nella realtà. Figli di questo stato dell'arte (dell'arrangiarsi con poche risorse e tante menti da sfruttare) sono la miriade di giovani, giovanissimi neolaureati con un pezzo di carta da dover invidiare i "rotoloni regina" in morbidezza e consistenza dei materiali impiegati. Crediamo di essere pochi. Magari lo siamo ancora. Ma, da laureato, mi domando: quanto la mia professionalità è richiesta nel mercato del lavoro?, con quante persone ciniche e presuntuose come e più di me dovrà competere. E, ancor prima che possa materializzarsi l'idea di un dottorato mi chiedo: ma quanto vale essere raccomandati? la mia raccomandazione è, oggi, più o meno forte di altre?....Domande ben lontane dai discorsi sul merito ed un millantatissimo diritto allo studio, alla conoscenza.
Queste cose co hanno ucciso nel sonno, condannandoci ad un sonno definitivo. Ecco perchè oggi convivono in una sorta di "gruppo estemporaneo" (meglio del termine "movimento", c'è dentro troppa responsabilità, troppa storia, il che è un bene ma anche un male!!) convivono il nostalgico leniniano. Amante della filosofia, cresciuto a pane e Marx. Inculcato dalla famiglia, da un fratello maggiore ex rappresentante di istituto nello stesso liceo del più piccolo e ricordato dai più per una clamorosa occupazione (tutto torna). O magari dalla famiglia, da un padre sindacalista, da una madre impiegata. Una famiglia che sogna il paradiso, studia, vive i movimenti della società perchù ne costituisce l'essenza, vera. Il "romantico di sinistra", tuttavia, trova nell' "amico di Maria de Filippi" (il cui disinteresse latente ed un opposozione manifestata col silenzio ed un ingenua non-curanza, lo portano ad essere confuso con un giovane rivoluzionario di destra). A questo punto la lotta è impari ed unilaterale. Si, perchè il nostro romantico di sinistra si bette per un diritto all'informazione che l'amico di Maria de Filippi non avverte affatto come un problema. Ci si batte per la crescita di queste menti, per la maturazione di una coscienza critica. Mentre il nostro "amico" una coscienza critica se la sta già costruendo. Non per strada, in mezzo ai cortei delle manifestazioni. No. Seduto in pantofole o con gli amici con cui forma gruppi d'ascolto estemporanei in occasione di realty show, eliminazioni e fasi finali.....Non vivono da deprivati dei loro diritti più elementari. Non ritengono che l'università non contribuisca minimante alla loro crescita intellettuale. Anche perchè, dove finisce il ruolo delle università, inizia quello della Tv o di un utilizzo ben poco coscenzioso di internet, arma a doppio taglio per i più ingenui. Dall'altra parte abbiamo, invece, i "disillusi dalla realtà (politica, universitaria, familiare...)". Coloro che, pur impegnandosi, si vedono costantemente sottoutilizzati. Alcuni di loro si incazzano ancora,ma, altri, molti altri si accodano perchè sanno che è giusto farlo. Allora giù con le occupazioni, le manifestazioni di piazza...Ma con un pessimismo che, per la nostra generazione, è una condizione esistenziale trasformata ( o travestita) da filosofia di vita. Molto si è già visto e non fa che ripetersi davanti ai loro occhi. Manifestazioni, occupazioni, autogestione. Si percepisce la necessità di un cambiamento radicale,ma, non si sa come dare libero sfogo ad un malumore misto ad una profonda voglia di cambiamento. Per la serie: "So che le cose stanno così e fanno cagare. Le risposte del "nostalgico", come quelle dell' "amico di.." le ho già viste e vissute e non mi convincono affatto. Ma faccio fatica a trovare alternative anche se so che la risposta deve essere veloce ed evidente.. Allora, visto l'esistente, tanto vale accodarsi....E giù con le occupazioni...".
In questo terzo gruppo mi ci ritrovo abbastanza (anche, anzi, soprattutto perchè l'ho creato io). E immagino siano molti, tanti coloro che, pur sapendo che le risposte incisive ad un attacco manifesto al diritto alla conoscenza ed al futuro della ricerca debba percorrere strade ben più sensate di un'occupazione, faticano a trovare energie fresche per fare gruppo (movimento sarebbe utopico) attorno ad idee nuove, fresche......Credo che il potenziale rivoluzionario di un'azione (questo principio lo prendo in prestito dal giornalismo e, in tempi più recenti, dal marketing pubblicitario che, da si/no-global quale sono, dovrei boicottare...ma anche no!) risieda nel coefficiente di "novità dirompente" che apporta alla routinarietà della realtà nella quale irrompe.....Di come essa debba oggettivarsi lo lascerei determinare a qualcuno ben più pragmatico di....noi !!!!!.

tratto da SHARONBELLI'S WEBLOG......

Codice civile alla mano…Cos’è una fondazione di diritto privato?
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FONDAZIONI DI DIRITTO PRIVATOLe fondazioni sono figure generali di persone giuridiche private riconosciute dal nostro ordinamento.Un fondazione è un ente privato senza finalità di lucro, che ha a disposizione un patrimonio da destinare a determinati scopi: religiosi, culturali, educativi, scientifici o altri, costituita da uno o più fondatori. La fondazione ha un’organizzazione propria e propri organi di governo, utilizza e gestisce le proprie risorse.Le persone giuridiche ovvero gli enti che sono autonomi centri d’imputazione giuridica rispetto alle persone fisiche che li compongono o li costituiscono e godono rispetto a queste di perfetta autonomia patrimoniale Gli artt. 11 e 12 del codice civile ci mostrano una prima distinzione tra persone giuridiche pubbliche e private: Art. 11 Persone giuridiche pubblicheLe Province e i Comuni, nonché gli enti pubblici riconosciuti come persone giuridiche, godono dei diritti secondo le leggi e gli usi osservati come diritto pubblico (824 e seguenti).Art. 12 Persone giuridiche privateLe associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento concesso con decreto del Presidente della Repubblica.Per determinate categorie di enti che esercitano la loro attività nell’ambito della Provincia, il Governo può delegare ai prefetti la facoltà di riconoscerli con loro decreto (att. 1, 2).Andando nello specifico, premesso quanto detto, il codice civile detta per la fondazione di diritto privato una disciplina generale regolata dagli artt.14 e ss.cc.Si costituisce una fondazione per realizzare uno scopo del fondatore, di regola altruistico.La fondazione si costituisce per atto pubblico o per testamento.La creazione dell’ente si realizza in piena autonomia del fondatore. Di fatto l’art.14 c.2 dispone che la fondazione può essere costituita anche per testamento.L’atto di costituzione deve essere composto da un atto costitutivo e da uno Statuto, l’ente deve avere una denominazione, deve essere indicato lo scopo del patrimonio e loa sede, nonchè le norme sull’ordinamentoe sull’amministrazione.Il negozio di fondazione deve contenere i criteri e le modalità di erogazione delle rendite.L’atto di fondazione può essere revocato prima di riconoscimento dal fondatore. Gli eredi non ricevono la facoltà doi revoca.Il POTERE DECISIONALE nelle fondazioni spetta al fondatore.Il POTERE DI GESTIONE spetta agli amministratori che sono responsabili verso l’ente secondo le norme sul madato.Gli articolo che seguono prevedono particolari poteri di controllo e coordinamento:Art. 25 Controllo sull’amministrazione delle fondazioniL’autorità governativa esercita il controllo e la vigilanza sull’amministrazione delle fondazioni; provvede alla nomina e alla sostituzione degli amministratori o dei rappresentanti, quando le disposizioni contenute nell’atto di fondazione non possono attuarsi; annulla, sentiti gli amministratori, con provvedimento definitivo, le deliberazioni contrarie a norme imperative, all’atto di fondazione, all’ordine pubblico o al buon costume; può sciogliere l’amministrazione e nominare un commissario straordinario, qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello statuto e dello scopo della fondazione o della legge.L’annullamento della deliberazione non pregiudica i diritti acquistati dai terzi di buona fede in base ad atti compiuti in esecuzione della deliberazione medesima (1445, 2377).Le azioni contro gli amministratori per fatti riguardanti la loro responsabilità devono essere autorizzate dall’autorità governativa e sono esercitate dal commissario straordinario, dai liquidatori o dai nuovi amministratori.Art. 26 Coordinamento di attività e unificazione di amministrazioneL’autorità governativa può disporre il coordinamento della attività di più fondazioni ovvero l’unificazione della loro amministrazione, rispettando, per quanto è possibile, la volontà del fondatore.Art.28 Le fondazioni, quando lo scopo è divenuto impossibile o di scarsa utilità, o il patrimonio è divenuto insifficiente, l’autorità governativa NON DICHIARA ESTINTA la fondazione , provvede alla sua TRASFORMAZIONE ,allontanandosi meno possibile dalla volontà del fondatore.La trasformazione non e ammessa quando i fatti che vi darebbero luogo sono considerati nell’atto di fondazione come causa di estinzione della persona giuridica e di devoluzione dei beni a terze persone.Le disposizioni del primo comma di questo articolo e dell’art. 26 non si applicano alle fondazioni destinate a vantaggio soltanto di una o più famiglie determinate (att. 10).In caso di dichiararta estinzione della persona giuridica, si procede alla liquidazione , secondo le norme d’attuazione del codice ( Art.30 c.c.)L’Art.31 regola la devoluzione dei beni. esaurita la liquidazione. I beni sono devoluti in conformità dell’atto costitutivo o dello statuto, per le fondazioni è l’autorità governativa che dispone e attribuisce i beni a altri enti ( in questo caso fondazioni) che hanno fini analoghi.

ASSEMBLEA EMG DEL 24 OTTOBRE...LA Ri unione fa la forza

La reunion tanto attesa è arrivata...In realtà, mi aspettavo di meglio..dal punto di vista della partecipazione...ingenuo. Tanto si sa che in queste cose vale sempre il principio del "pochi ma buoni". E, infatti, eravamo pochi ma buoni, buonissimi. Si è discusso, ma, sempre con grande rispetto reciproco. Ci si è trovati d'accordo su molto, anzi, direi su tutto..E sono felice...La proposta della via conciliante, morbida del "gentile invito a discutere riguardo...", suggeritami da Luca, ha funzionato...Non ci resta che lanciare l'amo ed aspettare come pescatori pazienti in riva al lago...Speriamo che il pesciolino abbocchi, dando senso alla nostra attesa speranzosa...l'

L'UNIVERSITA' DI URBINO SI RISVEGLIA DA UN LUNGO SONNO (MA ANCHE NO).

Ore 11,oo..Aula blu della facoltà di Economia...Sembra che qualcosa si stia risvegliando...Il colpo d'occhio non mi ha lasciato indifferente: centinaia di studenti, rappresentanti dei presidi, dei professori, precari e di ruolo, dei ricercatori, dottorandi e associati, R.S.U...c'erano davvero tutti e quando dico tutti, intendo dire proprio tutti...Studenti giovani e vecchi, professori e ricercatori giovani e vecchi. Tanti e, come se non bastasse, anche ben distribuiti per fascia d'età, sesso ed estrazione sociale....Una vera e propria "San Sepolcro"...nell'accezione più sociale ed aggregativa dell'espressione...La fase di esposizione della legge, la spiegazione piuttosto dettagliata fornita dal prof. Ferrero, ordinario presso la facoltà di Economia, mi hanno illuminato, sbattendomi in faccia con una chiarezza violenta le ragioni del dissenso, le cause di un movimento dai connotati nazionali e dai contorni poco netti, prima!...Chiariti i dubbi, ma, moltiplicatesi le paure, a dismisura. Arrivati, quindi, al momento delle proposte studentesche, di colpo, mi sono sentito catapultato all'assemblea di studenti in movimento dello scorso martedì: striscioni, applausi frequenti, spesso ingiustificati, proposte sessantottine. Insomma: molta rabbia e poca lucidità per gestirla, canalizzarla in forme di dissenso reale, estreme e molto più che simboliche.
Aule autogestite, lezione all'aria aperta per coinvolgere una cittadinanza da sempre ottusa e lontana anni luce dai problemi dell'università come della popolazione studentesca...Sono stanco di sentire slogan già sentiti e capaci di fare breccia solo nei cuori di giovani matricole dalle belle speranze e dalle apparenze fisiologicamente romantiche...Chi ha un'esperienza consistente come e più della mia sa che:
1) I rapporti tra cittadinanza e studenti sono pessimi. C'è una chiusura al dialogo reiterata ed un'apertura alla partecipazione studentesca nell'amministrazione comunale, definita solo sulla carta (date uno sguardo allo Statuto del comune di Urbino!).
2) Cavalcare l'onda lunga della protesta nazionale contro la legge Gelmini è, per noi studenti dell'ateneo urbinate, una più o meno grossa presa per il culo.Si parla di questa riforma come di un qualcosa che ha rovinato o rischia di rovinare "la credibilità" e la "qualità dell'offerta formativa" dell'ateneo..."Qualità" ed "offerta formativa" che già da lungo tempo vivono un trend in continuo calo..Se si fosse più onesti e realisti, si ammeterebbe che la riforma è un mero specchietto per le allodole. L'imperativo deve essere: considerare e risolvere prima i problemi grossi ed interni all'università. Per, preoccuparci solo dopo, degli effetti a medio/lungo periodo che l'università subirebbe a seguito dell'approvazione della legge...Ora come ora, preoccuparsi della "Gelmini" equivale (per l'università di Urbino) a parlare ad una famiglia che non riesce nemmeno ad arrivare alla fine del mese, del drastico calo dei consumi di beni di lusso....Bisogna ridisegnare lo schema delle priorità!!.

RIPRENDIAMOCI DI VISTA....

Dall'assemblea nata sotto il segno della sfiga (venerdì 17 non può essere certo di buon auspicio!!)ci sono stati, nell'ordine :
1) Assemblea promossa da studenti in movimento. Piuttosto interessante nella parte iniziale. Quella nella quale sono stati spiegati i passaggi più importanti della riforma Gelmini (legge 133). La presenza consistente di gente mi ha fatto ben sperare. Ma a farle da tragicomico contraltare sono prontamente intervenute le stesse, tristi, sessantottine proposte del tipo "chiediamo un'aula autogestita al rettore.." o "pensiamo all'occupazione"...Ma dove vivono questi?Sono mai usciti un igovedì sera?...Possiamo mai sostenere i costi, le perdite e tutte le responsabilità che implica organizzare un'occupazione e, poi, dove cazzo crediamo di andare con metodi di protesta che, proprio quest'anno, hanno festeggiato i loro 3o anni.....Basta!!!!.....Per cui, a parte il capitoo Gelmini, lo possiamo considerare un bel passo,anzi, un clamoroso salto carpiato all'indietro con doppia rotazione verso un passato che sembra ci costringa a ripeterci come dei dementi (con tutto il rispetto possibile per loro....i dementi!)....
2) Stamattina (22 ottobre..intorno alle 11,00..minuto più, minuto meno), io, Leonardo e Gigi, dopo aver abbandonato l'idea di aspettare Flavio che, alla fine, non si è visto...abbiamo deciso di metterci sulle traccie dei bilanci della nostra specialistica...Siamo partiti dalle segreterie studenti per arrivare all'ufficio economato (secondo piano, via Saffi 2). Qui abbiamo incontrati impiegati estremamente gentili; che con altrettanta gentilezza ci hanno detto che, per consultare i capitoli di spesa legati, nel dettaglio, alla storia fininanziaria di E.M.G avremmo dovuto chiedere ed ottenere il permesso del nostro preside di corso: (San) Bernardo Valli...Una consultazione condizionata quindi?....Ma, atti di questo genere non sono disponibili ad ogni pubblico cittadino che desideri visionarli??(tra l'altro atti di un'università che, anche se da poco, è statale, pubblica)...Vabbè, niente di fatto
In ogni caso, abbiamo pensato di inserire nella lettera che organizzeremo per punti (un punto=una richiesta/lamentela/proposta) anche la possibilità di ottenere questo tipo di documentazione in cui, negli ultimi tempi, sono finite anche le nostre tasse...Così, per sapere come cazzo vengono spesi questi soldi....Il funzionario con cui abbiamo amabilmente chiacchierato ci ha svelato (è l'unica cosa che sappiamo ad oggi) che per il pagamento dei professori-professionisti, inquadrati come "collaboratori esterni" e non di ruolo, il nostro corso di laurea chiede ed ottiene un extra-finanziamento dall'ateneo tutto, ovviamente, proporzionale alle sue necessità...Per cui, possiamo dire con certezza matematica (magra consolazione) che sti professoristi costano...Tuttavia, possiamo già ragionare sul rapporto qualità/prezzo, no?.A venerdì mattina o, per chi ci sarà, a domattina..Aula blu (o rossa) della facoltà di economia.

CONFRONTO COSTRUTTIVO: CAPITOLO 1....

La riunione di venerdi pomeriggio, più che una tempesta di cervelli, è stato un piccolo,ma, educativo temporaluccio di fine stagione..Si. Eravamo un pò pochini, ma, siamo comunque riusciti a mettere giù delle idee di proposta e delle forme di "protesta" che sottoporremo,poi, al vaglio della maggioranza risvegliata dal torpido sonno urbinate.... Punto 1: il problema degli stage, della rete di contatti che l'università intrattiene con imprese per la nostra agevolazione nel mondo del para-pre-lavoro......Contatti scarsi e da fortificare, garantendoci tutte le coperture necessarie (riconoscimento del lavoro svolto in termini di crediti, ecc...). Punto 2: la gestione del sito web di facolt. Proporremo di occuparcene noi (magari dividendoci a seconda delle sezioni presenti nel portale e, se ci va, apportando migliorie ed altre interfaccie come blog, chat rooms...). Punto 3 (a cui tengo particolarmente): La pianificazione degli orari di lezione deve essere più precisa e puntuale come puntuale deve essere il preavviso in caso di cambiamenti, gravidanze e morti improvvise dei "professionistori"....Chi amministra il nostro corso non può avere il coltello dalla parte della punta. Cazzo sono un'istituzione (tra l'altro, secolare)...che tirino fuori le palle nei confronti dei professori-professionisti che si credono dei pataterni super-impegnati e spostano, condensano, sbriciolano le lezioni come fosse un loro diritto, mentre, chi di noi vive quì si trova ad affrontare delle spese senza alcun senso (affitto, cibo, spese di spostamenti....). Punto 4: La questione delle lezioni itineranti impone, secondo me, la necessità di richiedere quanto meno un rimborso spese parziale degli spostamenti che dovremo affrontare (Torino, Milano....Dubai!!)..Senza considerare che la lezione fuori-porta crea una selezione che l'università, a cui tutti siamo iscritti e di cui tutti siamo utenti allo stesso livello, non dovrebbe ammettere, Questa è una contraddizione in termini...Per cui la richiesta di un "rimborso minimo garantito" ci può stare..Comunque ne riparliamo la settimana prossima tutti assieme...So che non saremo d'accordo tutti su tutto, ma, in fondo, è proprio il confronto l'ingrediente essenziale per una democrazia che la nostra università continua ad sottostimare....Ciao!

COSCIENZA DI CLASSE (di laurea!)...

Impegnato con uno sbobbinamento matto di un'intervista in focus group della bellezza di 78 minuti e 58 primi..mi prendo una pausa, un attimo di respiro. Mi metto al computer. Apro il mio foglio vergine di word e gli do giù pesante contro quelli del mio corso di laurea (editoria, media e giornalino)..Non solo. Faccio qualcosa di più, la mando a tutta la mailing list del mio corso...In pochi giorni, arrivano numerose risposte, tutte concordi e tutte con diversi motivi di protesta. Allora scopro che il malumore c'era, serpeggiava, serviva solo una miccia, anche piccola per risvegliare le coscienze, tutt'altro che addormentate, dei miei colleghi di corso...Ora ci ritroviamo a pianificare già una prima assemblea, sviluppare idee, confronto costruttivo....Sono certo che ci farà crescere molto di più quest'esperienza di confronto sulla base di una coscienza di classe (di laurea!!) che non si è, finora, mai oggettivata...Piuttosto che le lezioni di un'opportunista, frega-stipendio alla F.F....Sono contento e non ho affatto paura....

"CONVERSAZIONI DAL BASSO"

Tutti coloro che sono in ascolto sono caldamente invitati ad acquistare gli ultimi e-tickets per partecipare al "Festival dei blog" organizzato dall'Università degli studi di Urbino e dal La.Ri.C.A......Partecipate numerosi..Il mio futuro è nelle vostre mani....Skerzo!!!!!ciao...

Troverete tutto il materiale al link: www.festivaldeiblog.it

VI LINKO IL VIDEO PROMOZIONALE DEL "FESTIVAL DEI BLOG" DI URBINO

Ecco finalmente il video promozionale del festival dei blog, organizzato dall'Università di Urbino e dal La.Ri.C.A presso la facoltà di Sociologia a partire dal prossimo sabato....Non perdetevelo!!!!!!p.s soprattutto,non perdetevi il clamoroso Pinko in una delle sue interpretazioni migliori.....

RITORNO DRAMMATICO ALL'UNIVERSITA'.....CHE DELUSIONE..

Salve a tutti...Vi sono mancato????'..Almeno quanto io sono mancato a me stesso.Si. Perchè sono settimane che stento a ritrovare nello specchio quel bel ragazzotto pieno di aspirazioni, abbastanza affascinante e con una certa continuità nella compilazione del suo blog più o meno interessante. Questo perchè, fortunamente a volte, la vita ci riserva delle sorprese che rovinano una serenità che ti illudevi di aver ritrovato..Per cui, all'apice (ma non troppo!!) di un momento di benessere, quel momento diventa in un batter d'ali un ricordo, cuore di un passato che si presenta alle porte della mente e del cuore con una continuità martellante,angosciante. Per cui, mentre mi ritrovo a fare i conti (piuttosto duri) con ricordi, reminiscenze, desideri frustrati dalla negazione del presente ramingo e solitario, devo assolutamente rendervi partecipe di un malumore che già in altri angoli del blog non ho esitato a rendere pubblico.. Non voglio fare lo studente controcorrente, il "fottuto" e "ribelle" (tra l'altro, credo di aver già superato l'età per cui quei comportamenti potrebbero ancora avere un senso!). Parlo da persona ritenuta dai più piuttosto ragionevole. Sono andato incontro a braccia spalancate,abbracciando l'incubo da cui sarei dovuto scappare a gambe levate::::la specialistica in Editoria, Media e Giornalismo...nota ai più con l'acronimo da marca di qualità di un latte per bambini come E.M.G...Dopo un primo anno di scontri con una presidenza dittatoriale e poco aperta al dialogo con i suoi studenti-CONTRIBUENTI. Ho passato quell'anno, in parte, a disperarmi per la scelta a cui mi sono costretto; in parte, a vivere dell'entusiasmo di coloro che, al contrario di me, sono venuti da altre prestigiose università e piu o meno lontane parti d'Italia, cadendo nel mega-trappolone dell'eccellenza dell'università Carlo BO che, a detta di molti anziani, da quando Carlo Bo non è piu tra noi, stia lentamente crollando su se stessa, nonostante tutti si affannino a trovare soluzioni-tampone.....Da poco è iniziato il secondo,magnifico anno. Quello col sorpresone dei Project Work,millantati in tutto il paese e capaci di attrarre come pesci nella rete almeno trenta studenti che hanno visto (e solo il tempo dara loro ragione o torto) nell'università un solido trampolino verso il mondo del lavoro. L'illusione che in se crea il project work, ovvero, quella per cui "è l universita che pensa a te, a metterti in contatto col mondo del lavoro..." produce una istintuale deresponsabilizzazione che va bene,anzi, è più che legittimata dal pagamento di una profumatissima retta, dalla pubblicizzazione di ottimi professori e professionisti che diligentemente mettono tutta la loro competenza al servizio di studenti coccolati e continuamente assistiti...Ma dove????quando tutto questo si avvererà??dopo la mia laurea o quella di altre decine di generazioni di studenti illusi e profondamente disillusi?........Il primo giorno di lezione siamo partiti, tutti stracarichi (non per quello che ci avrebbe aspettato quanto perche, piu o meno tutti, ci sentiamo furbi, abbiamo gia capito come funziona e per far si che le cose procedano nel verso giusto, non dobbiamo far altro che assecondare un meccanismo che, già da solo, fa acqua da tutte le parti. NOI NON SIAMO STUDENTI...SIAMO DEI TATTICI SERVI DI UN SISTEMA CHE NON CI LASCIA NIENTE ALTRO CHE UNA GRAN DOSE DI INUTILE FURBIZIA).La cosa triste, tra le cose tristi, a questo punto, è che nel contigente tutto questo ci va bene (chi non sarebbe felice di prendere un bel 30 senza partecipare alle lezioni o studiare!!!). Ma, in futuro, questa gente non si preoccupa della nostra SPENDIBILITA NEL MERCATO DEL LAVORO. Se ne fottono di creare delle compentenze all'altezza non solo della concorrenza nazionale, ma, in certi settori legati al marketing e alla pubblicità, anche e soprattutto internazionale.. Ci danno solo fumo, illusioni di formazione, di legame col mondo del lavoro che, diciamoci la verità, molti di noi non sanno nemmeno dove sta di casa....Per cui dico BASTA CONTINUARE A PRENDERCI/PRENDERE PER IL CULO GENTE, FAMIGLIE CHE PAGANO PER ASSICUARE UNA FORMAZIONE AUTENTICA AI PROPRI FIGLI. SVINCOLIAMOCI DA QUESTO MODO DI CONCEPIRE L UNIVERSITA', PRENDIAMO LE DISTANZE DA QUEI PROFESSORI CHE PER ACCATTIVARCI, CI RIDUCONO IL PROGRAMMA E CI ALZANO LE MEDIE SENZA ALCUN MERITO......TUTTO QUESTO, IN UN GIORNO SEMPRE PIU VICINO, LO PAGHEREMO NOI.....QUANDO SAREMO SOLI ED IN CERCA DI UN LAVORO LO CAPIREMO!!!!!......cazzo(scritto in minuscolo per destare meno stupore di come, in realtà,vorrei).....