fonte: "http://www.uniurb.it"

Elezione del Rettore dell’Università.

RISULTATI ELETTORALI


Candidato voti pesati percentuale


Mauro Magnani 296,30 =  35,23%

Stefano Pivato 534,74   =  63,58%


Schede bianche

Bianche 6,35 0,76%

Schede Nulle 3,61 0,43%

Totale voti espressi 841,00 100,00%

Maggioranza assoluta 421


Risulta eletto il Prof. Stefano Pivato

ELETTO IL GRAN KUBILAI PIVATO. E GLI STUDENTELLI?

Tra una puntata triste di "Anno zero" (pare che nelle ultime puntate Santoro stia facendo di tutto per farsi odiare) con un Marco Pannella praticamente in fin di vita, più acido di quando partecipava alle estenuanti dirette di Radio Radicale ai congressi dell'Internazionale radicale di Belgrado, riflettevo sul significato delle elezioni rettorali (da non confondere con le "rettali", mi raccomando) da almeno due punti di vista:
1) Il sistema elettorale. Professori, rappresentanti degli studenti, personale tecnico-amministrativo. Fin qui niente di male, più o meno. Tuttavia, è negato il diritto al voto a tutte le figure precarie (ricercatori, assistenti, membri del personale tecnico-amministrativo). Ciò a dimostrazione della profonda arretratezza del sistema universitario, ancora legato ad una gestione di tipo tradizionale che non tiene conto dei mutamenti occorsi non solo dal punto di vista legislativo (per quanto riguarda l'evoluzione normativa in materia a livello europeo),ma, anche nella gestione dei rapporti di lavoro in un mercato in cui è proprio il precariato a farle da padrona. Preistoria. 
2) L'atteggiamento degli studenti urbinati nei confronti dell'elezione del nuovo rettore (in ispecie, di tutti quegli studenti, più o meno datati, che si erano battuti con grande energia per la statalizzazione dell'ateneo). Me lo aspettavo. Ne avevo già avuto dei segnali premonitori:
1) Smarrimento dell'Onda studentesca divenuta, dopo poco, una semplice "maretta studentesca" facilmente gestita dal governo (eppure ho anche preso parte a delle mega discussioni-pippone sul significato "politico o non politico" della protesta. Quest'inverno ero ancora sciocco o, forse, sarà stato il freddo!). 
2) Elezioni universitarie. Non ho visto comizi o discussioni, on line o off line. Eppure gli studenti dovrebbero sviluppare idee di gestione della propria campagna elettorale con maggiore genialità. Cazzo: siamo pur sempre studenti. Invece, i candidati rettori (forse spinti dalla disperata ricerca del voto, forse no) hanno mostrato maggiore versatilità nella gestione delle interazioni pre-elettorali. Un plauso a loro, un'altra nota di demerito a noi giovani d'oggi.
3) Ho visto qualche studente al comizio di Corbucci per le amministrative che decideranno del destino del comune di Urbino. Grande sommossa popolare per le famose ordinanze amministrative "anti giovedi sera". Grandi proteste (virtuali, mai di piazza!!!). Poi, al primo comizio pubblico di Corbucci (attuale sindaco del bel paesello) non c'era traccia di studente- contestatore. Niente. Il deserto delle opposizioni (potrebbe essere il titolo di un libro, no?).
4) Le elezioni per il candidato Rettore. Tra qualche promessa agli "introdotti" del movimento studentesco (gli anziani avviati, ormai, alla carriera politica), e qualche colpo basso tra i candidati (quanti sanno che oggi, per la prima volta, c'è una vera competizione che non sia tra Carlo Bo e Bo Carlo?), gli studenti se ne sono altamente fottuti come direbbe Pannella per commentare l'operato del governo. Silenzio, nessuna pretesa di conoscere i programmi, nessuna promessa strappata con la forza della protesta, dell'opposizione costante e motivata. Anche in quest'occasione niente. Ah, ecco, ora ritrovo la spiegazione di questo punto: l'imperdibile torneo di calcio interfacoltà. A posteriori si dirà che è stata una trovata del "prorettore deluso e sconfitto" Magnani per distrarre la componente studentesca da un voto che egli sapeva contrario. Ci siamo cascati anche stavolta.... 

INCHINIAMOCI TUTTI AL SULTANO SILVIO.......

Altro momento di tristezza (sembra costruito ad arte): lasciando, nel tardo pomeriggio, la terribile conferenza del PD con il famoso quanto inutile David Sassoli, mi sono ritrovato a cena con alcuni amici e, dando un occhio a Ballarò (appuntamento immancabile del martedì sera, ma anche no!) ho cercato, con l'aiuto degli altri presenti, di portare il conto di quanto tempo si fosse parlato della questione Lario/Berlusconi. E' bene sottolineare che il parter era degno di una trasmissione politica di alto rango: Franceschini, Rossella, un filosofo ed un giuslavorista dell'università di Bologna. Insomma, dei bei personaggi. Eppure, tutti (compreso il povero Floris che, magari, ha solo fiutato il cambiamento di vento) sono cascati nel tranello che ha tenuto sotto scacco per almeno tre giorni di fila tutta la stampa ed i media: nazionali ed internazionali. A testimonianza ulteriore, se ce ne fosse ancora bisogno di ribadirlo, che il Silvio nazionale riesce sempre a far parlare di sè, storto e pure morto. Incredibile. Ma come si fa a non capire che ci sguazza in queste discussioni, polemiche e retro-polemiche corredate da moviole trasmesse in Tv, rimbalzate alla radio e stampate sui principali quotidiani nazionali. Sono convinto che, alla lettura del mio post, godrebbe come un matto. E' questo ciò che vuole. Far parlare di sè, autorizzando un invasione di campo in una vita privata che non è altro che una finta vita costruita ad hoc per i media piglia-tutto e, soprattutto, acchiappa-scandali e scandalucci, proprio come questo. Distogliere l'attenzione dalla realtà che conta (guerre, tragedie. Dico io: prima va in Abruzzo a piangare, poi, fa pubblicamente piangere la moglie occultando la tragedia de l'Aquila. Questa è o non è una grande, una delle tante, contraddizioni di Mr President??). Deviare lo sguardo sempre su di sè o su ciò che, storto e morto, lo riguarda. Vorrà armare una troupe di Mediaset al suo funerale. Così, giusto per potersi rivedere nell'al di là, in alta (altissima) definizione. D'altra parte, e a parte scherzi, mi spaventa come ogni suo tentativo di dettare l'agenda dei media giunga sempre a buon fine. E' come se un italiano piuttosto potente riesca a divenire talmente tanto coccolato dagli altri poteri da essere divinizzato ed amplificato anche quando, e Dio mi perdoni, non dovesse riuscire per un giorno a defecare con regolarità. Sono convinto che per dare ulteriore prova della sua santità (gli scettici abbondano sempre), tra poco, farà anche qualcosa di simile. In parte, col tema della defecazione ci ha già avuto a che fare. Proprio di recente. Basti leggere qualche sua dichiarazione riportata da giornali radio e Tv sulle famose "quote rosa", pietra dello scandalo a posteriori (per rimanere in tema) tra il Berlusconi tutto solo e nero e l'aggraziata donna (che, forse, non merita) Lario. A chi non bastasse, rimando ai vari interventi pubblici come quello in occasione del convegno della Coldiretti (tenuto non ricordo dove) dove, dal palco, apre il monologo con: "Vi chiedo subito scusa se non vi ho portato le  veline (risate)"... E si, perchè non tutti sanno che lo psico-nano ha, di recente, avviato una vera e propria campagna di casting della nuova classe dirigente del PDL. Ovviamente, corsia preferenziale per le gnocche con un briciolo di cervello. Ed è stato questo fatto a suscitare l'odio femminista della Lario che, in ogni caso, conoscendo un pò lo spirito del marito, poteva svegliarsi ben prima. Al grande Silvio, tuttavia, va dato atto di una cosa: l'aver cercato, in maniera discutibilmente trasparente, di avviare una vera e propria campagna di costruzione di una classe dirigente giovane, fresca. Certo, forse troppo fresca e priva di materia grigia con tutto ciò che ne comporta. Con risultati anche tristi (a destra come a sinistra, di fatto). Ma, l'aver intuito la necessità di dare spazio ai giovani per recuperare un pò di credibilità è stata ed è un intuizione di cui gli va dato merito e di cui la sinistra, come in tutte le cose, tarda a capirne il valore, prezioso. Al di là, dunque, dei risultati e delle faccie (o dei culi) da schiaffi (o mano morte!), Silvio ci ha di nuovo visto lungo. Dunque, ancora un plauso consapevole ed arreso al nostro presidente del coniglio nel cilindro.......

IL LUNGO LETARGO RABBIOSO DELLA POLITICA

Torno a bomba fresco di arrabbiatura del primo pomeriggio. Per cause ancora tutte da chiarire mi ritrovo, verso le 15,30, in piazza, con un freddo d'altra (alta!!) stagione, in compagnia del mio fedele braccio destro di conversazioni acide ed irriverenti Dario, ad assistere ad un melodrammatico incontro tra il candidato alle europee David Sassoli, per la circoscrizione "centro", Neri Marcorè, il candidato sindaco uscente per il comune di Urbino Franco Corbucci, un tipo col collo ingessato che si presentava come lo storico presidente della provincia di Pesaro e Urbino, o meglio,di PUh per gli amanti delle targhe. Ebbene, tutti sorridenti. Strette di mano e conversazioni segrete al cellulare che ricordano un Berlusconi non molto lontano. Insomma, tutto si risolve dopo poco più di mezz'ora ed ho immediatamente l'impressione di non ricordare nulla di quell'incontro eppure così vicino nel tempo. Subito ne capisco il perchè: non si è detto un beneamato cazzo. Sassoli ha troneggiato con la sua bella invettiva preconfezionata contro Berlusconi, le vallette irriverenti e Veronica Lario, senza un minimo barlume di programma elettorale. Ha perso praticamente tutto il tempo a sua disposizione tra uno sputo in faccia alla destra ed una sotto specie di frase ricorrente tipo leitmotiv musicale messa lì, ogni due o tre frasi, a mò di parafulmine (o parascandalo, cognome diffuso dalle mie): "no è che mi ritrovo da poco in un ambiente del tutto nuovo per me dal momento che la mia campagna elettorale è partita circa dieci giorni fa...(citazione non testuale)". Che tristezza. Ma il campione assoluto di depressione a ostacoli è stato il sindaco uscente (i più lo danno travolto dalla valanga di voti anti-PD) che ha tenuto una colossale filippica sulla necessità di tener saldo il rapporto tra istituzioni e comunità locale. Fanno eccezione alle sue parole due, piccole, cose: 1)in tutto il discorso non ha mai fatto riferimento ne agli studenti ne alla necessità di rinfrescare l'immagine dell'Università nel mondo; 2) è stato proprio lui al centro della contestazione recente da parte dei commercianti a causa delle famose ordinanze comunali anti-giovedi universitario ( poi osa venire in piazza a parlare della necessità di "fare sistema" quando a lui piacerebbe fare sistema solo tra sè ed i suoi elettori ottusi)....Per favore. Ci mancava l'insegna sotto le bottigliette d'acqua: "FIERA DELLE BAGGIANATE".
La mia tristezza diventa inarrestabile quando, d'improvviso, vedo un cenno di luce sulla crapa pelada di Corbucci. Non è il sole, ma, la bella e giovane presenza del neo candidato alla provincia di Pesaro per il PD. Un ragazzo molto in gamba, giustamente emozionato di fronte ai quadri locali del partito che, sfruttando il poco tempo a sua disposizione, è stato l'unico a ricostruire con grande onestà il quadro attuale della città universitaria e della piccola e media impresa devastata dalla crisi economica. Un bel personaggio in cui, a differenza degli altri, ho visto finalmente gli occhi della passione e della voglia autentica di recuperare la fiducia degli elettori storici del centro-sinistra, oggi, profondamente delusi ed affondati nella loro stessa delusione. Comunque, come sempre, me ne torno a casa e nel cuore, purtroppo, non mi si accende niente. Purtroppo...