BREVE SOSTA LONDINESE

Sono le due e trenta (ora locale). Sono in aeroporto a Gatewik da circa un ora e mezza. Gente sparsa tra le sedie che gesticola. Voci di bambini che urlano mentre le mamme tentano di allattarli. Incredibile. Piu che un aeroporto internazionale. Di notte. A quest ora, sembra un CPT stile Lampedusa. Famiglie si ammassano sparse tra sedie e aree d attesa che, di mattina, saranno prese d assalto da manager in carriera, rampanti viaggiatori. Che strano posto. Vicino al disordine tipicamente italiano, napoletano. Non ho affatto sonno. Dovrei seguire il consiglio della mamma e riposarmi comunque poiche domani mi aspetta una lunga, lunghissima giornata di lunghe attese....So che me ne pentiro ma non faro nient altro che ascoltare un po di musica e, magari, leggere un po di qualche buon libro da viaggio. Non so bene come tutti riescano a dormire cosi beati in un aeroporto. Saranno distrutti dalla stanchezza o, forse, al contrario di me, danno ascolto alle loro mamme. I grandi come i piu piccoli. C e una sorprendente prevalenza di persone di colore. Si, il gruppo metallaro che ti aspetti lo ritrovi puntualmente sdraiato con cane al seguito....tipicamente punkettaro londinese. Ma, per il resto, sono in un mare orientale ed africano. La globalizzazione ha, volente o nolente, aumentato il tenore di vita medio. Lo ha inesorabilmente elevato verso l alto. Questo scenario e, seppure nelle sue mini dimensioni di microclima, l espressione piena di questo cambiamento in atto. L altro elemento interessante e la smisurata quantita di punti vendita e coffee bar in franchising di marca italiana. C e McDonalds,ma, anche Cairo, italiano se non addirittura napoletano che offre caffe americani e cappuccini infinitamente lunghi a turisti stranieri ed inglesi che di caffe, Starbucks docet, non capiscono un beneamato cazzo...

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