Sfogo attorno all'accademia.....da oggi sento di poterlo fare un pò più spesso del solito!!!

No, perchè l'idea che uno debba lavorare tre anni dietro un oggetto della cui credibilità è poco convinto, di riflesso, porta la tua credibilità ai minimi storici. E' quello che mi sono detto nel momento in cui ho deciso di cambiare il mio progetto di ricerca. Ho riflettuto sulla spendibilità di ciò che si realizza (in un mondo McDonaldizzato siamo tutti un pò commercianti di noi stessi!), in termini scientifici ovviamente. Ho cercato di pensare alla passione, allo studio estenuante, alla realizzazione di qualcosa di importante (per me, sopra ogni cosa!). E difficilmente ci si sarebbe potuti permettere di lavorare per altri, di cercare la sintesi, il compromesso. Di quel genere di compromessi, poi, che ti ammazzano la voglia di fare. Che tranciano di netto le tue potenzialità. Io non so se possiedo una competenza (figuriamoci un talento!) per la ricerca. Non so, onestamente, se sono adatto a condurre lavori strutturati, coerenti e complessi. Non lo so. Ma so per certo che, finchè potrò, cercherò di dare senso alla mia esperienza di dottorato facendo quello che mi piace. In fondo, è proprio seguendo questa chimera che ho tanto lavorato per rendere possibile tutto questo. Se, una volta createsi le condizioni, avessi deciso di rinunciare ai miei interessi (mettendo da parte me stesso proprio nel momento in cui avrei dovuto esserlo di più!), mi sarei comportato in modo schizofrenico, contraddittorio. In una parola: stupido. E me ne sarei pentito per tutto il resto di questa esperienza. Forse, d'altra parte, me ne pentirò lo stesso. Fanculo l'università dei baroni, delle adesioni incondizionate. Delle lottizzazione che disegnano geometrie e ripartizioni che avvolgono tutto e tutti indistintamente. Uomini, cervelli, competenze, vite, risorse, oggetti, spazi. Fanculo l'università che non vuole crescere ma combatte solo per il mantenimento dello status quo che fa bene a loro e solo a loro. Vaffanculo l'università dei capi e dei capetti che fanno pagare il prezzo della loro frustrazione a delle persone innocenti e che hanno scelto l'università perchè credevano di poter dare qualcosa di nuovo, originale ed importante alla comunità, non solo scientifica. Fanculo le pressioni psicologiche che ti schiacciano e ti fanno sentire, comunque vada, colpevole. Di essere stato troppo duro o troppo poco duro. Troppo furbo o troppo poco abile nelle pubbliche relazioni. Troppo politico o troppo poco diplomatico. Vada a farsi fottere quell'accademia che ti stressa con le sue discussioni politiche, i suoi compromessi ed i suoi costanti baratti distogliendoti da quello che dovresti fare davvero: Ricerca. Vada a farsi fottere l'università dei pipponi, delle cose scritte e non firmate, delle soddisfazioni castrate. Delle cazzate ammantate di scientificità. Dei leitmotiv dei professori, che con quelli sono nati e con quelli moriranno. Nemmeno un cantante che si sia reso noto per un solo pezzo in tutta la sua carriera riesce a campare così a lungo e con i confort con cui riesce a farlo un qualunque ordinario. Vedi i benefici dell'affidarsi ad un sistema liberista e commerciale spinto???!!!!....Non si sa mai...E, in fine, vaffanculo a tutti quelli che non lavorano seriamente per creare un futuro, dell'accademia e dei giovani che vi lavorano. I burocrati, i tecnocrati, i giuristi, i governanti che se ne sbattono di creare ricambio, continuità, qualità e preferiscono far parlare statistiche e numeri che non dicono niente e dietro cui si cela tutto e di più. Gli orrori e le mancanze più gravi!!!!. Vaffanculo gli egoisti e gli ipocriti. Vaffanculo una università che li racchiude e continua a cooptare gente della sua stessa specie. Così non si cresce affatto, anzi, ci si avvicina alla morte. Cerebrale e organica!!!!......

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