Richiesta ufficiale di pagamento borse di studio per tutti i dottorandi dal secondo anno in poi

All’attenzione della dott.ssa Simona Pigrucci
Dirigente Servizio Front Office



Io sottoscritto Mario Orefice, dottorando di ricerca ammesso al secondo anno del XXV ciclo di dottorato di ricerca in “Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo”, facendo da semplice cassa di risonanza per tutti i miei colleghi degli altri dipartimenti che, per questioni personali, familiari e/o di semplice sopravvivenza, dipendono in maniera sostanziale dal pagamento (prescritto ed impostato secondo cadenza mensile) della borsa di studio assegnataci a seguito della definizione (e successiva pubblicazione) di una graduatoria ufficiale di merito e spettanteci di diritto per tutto il periodo di svolgimento del dottorato. Chiedo, innanzitutto, che si valuti la decisione di accorpare (con l’ipotesi malsana di rimandare all’inizio dell’anno prossimo) i pagamenti previsti per il mese di novembre e/o dicembre come la precondizione per la nascita di uno stato di vera e propria emergenza per tutti quei colleghi la cui sopravvivenza dipende dal pagamento cadenzato della borsa di studio. Borsa che deve smettere di essere considerata come opzionale e, come tale, sacrificabile e/o elargibile a discrezione di chi è preposto all’espletamento di tali pagamenti. Per molti di noi la borsa di studio è, a tutti gli effetti, equiparabile ad uno stipendio. Per cui anche solo l’idea di effettuarne un pagamento variabile e discontinuo e/o sulla base di esigenze burocratiche/fiscali si configura come un’autentica aberrazione. Che, come tale, ci impedirebbe di svolgere anche le normali attività di studio, didattica e ricerca. D’altra parte, nel “Regolamento dei corsi di dottorato di ricerca presso L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo (ai sensi dell’art. 4 della legge 3 luglio 1998, n.210)” non vi è, nello specifico, alcun riferimento alla presenza di una tempistica che regoli sia il passaggio dei candidati dal primo agli anni successivi sia, d’altra parte, la trasmissione all’ufficio amministrativo (e, dunque, alla ragioneria d’ateneo per la predisposizione dei pagamenti) dell’avvenuta ammissione/non ammissione dei dottorandi espressa dal collegio docenti dei Dipartimenti cui i vari dottorandi fanno abitualmente riferimento. Le uniche scadenze esplicitate si riferiscono alla valutazione dei dottorandi prossimi alla conclusione del proprio ciclo, ovvero, alla discussione della tesi di dottorato (si veda l’art. 8 del presente regolamento ai commi 3 e 4). Dato quanto detto fin qui, si richiede nell’immediato:
- una regolarizzazione dei pagamenti delle borse di studio per tutti i dottorandi che, come me, stanno affrontando il passaggio dal primo al secondo anno. Una regolarizzazione che tenga conto sia dei rischi e dei disagi economici ed esistenziali conseguenti il mancato pagamento per tutti quei dottorandi che hanno potuto contare sin dall’inizio su di un pagamento a cadenza mensile e, d’altra parte, della necessità (non rappresentante certo una questione di sopravvivenza, ma, per questo non meno degna di immediate azioni di riforma!) di modificare un regolamento che, non solo riguardo il nodo oggetto della presente comunicazione, sembra mostrare il fianco a ben più di semplici ed isolate obiezioni.



Cordiali saluti,


Mario Orefice

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