LA SATIRA (che fa pensare) DI ORWELL.....

Sono appena riemerso da una full immersion in La fattoria degli animali di George Orwell. Bellissimo libro di storia, fantasia, attualità cogente e, a tratti, sana umanità. La terribile storia della Russia rivoluzionaria delle prime decadi del novecento ripercorsa con un fare fiabesco e straniante,ma, con effetti di lucida analisi della realtà, degni di ogni buona straniazione dal testo, dalla Storia trattata. Storia di uomini/animali, la storia che mescola in un coacervo indistinto l'uomo e l'animale,alla fine, doppia faccia della stessa, terribile medaglia. Puntellata da bassorilievi di depravazione, deprivazioni aberranti, lotta dell'uomo per l'uomo che, alla fine, si trasforma in marxiana lotta dell'uomo sull'uomo in un permanente quanto vagamente triste tentativo di sopraffazione..."homo homini lupus" hobbesiano ritorna. Una Russia devastata dalla più tragica esperienza di socialismo scientifico che il paese, l'europa, il mondo ricordi. Ma nella figura dei maiali totalitari ci ho visto un prepotente richiamo a tutte le logiche totalitarie che, ancor prima di essere una forma istituzionalizzata di potere politico, è parte della fisiologia dell'uomo che richiama, accondiscende alla propria natura bestiale...."animale sociale", ma, anche feroce predatore d'uomini e di cose. Ci ho visto Hitler nel fiscido, "umano" porcellino Napoleon che, con un golpe degno di ogni regime militare e totalitario, riporta ad un apparente ordine la fattoria degli animali, chiudendo la fase rivoluzionaria ed aprendo un triste periodo di barbarie, fame e rabbia collettiva....si ritorna alla vecchie ed odiata fattoria "Padron"ale... Ci ho visto la politica moderna, certo meno visibilmente "maiala" che in passata,ma, dagli effetti altrettanto deleteri per il sommo ed inalienabile bene comune; ancora oggi elevato a vessillo di battaglie combattute nell'interesse di tutti e di nessuno. Gli altri, la società, l'intelligenza collettiva, a seconda del periodo storico, sono sempre stati individuati come corpi indistinti e deformi per conto dei quali combattere, inveire, lottare. Ma, alla fine, tirando le somme del passato come del presente, le cose sembrano esser cambiate poco. Niente in confronto ai proclami rivoluzionari che nel tempo sono fioccati. L'Internazionale, la globalizzazione del malcontento e della lotta per una giustizia sociale diffusa, per un progetto di espansione di un bene comune planetario. Fallimenti, tragiche delusioni. Le stesse, concenti delusioni che quegli animali dallo sguardo tanto umano, provarono alla vista di un gruppo di uomini e maiali azzuffarsi per motivi di gioco, poco dopo aver stipulato un "solenne" accordo di non aggressione reciproca. Gli uni erano indistinguibili dagli altri, i maiali su due zampre scimmiottavano gli uomini. Litigiosi e chiassosi, striscianti e cani come animali.....porci!!.

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